FORLENZA Nicolò Biagio, noto anche come Giuseppe, nacque in Picerno nel 1751 e trascorse gli anni della sua prima giovinezza in Ruoti in casa dello zio Felice (barbiere e pratico di chirurgia). Per la vivezza del suo ingegno, a cura del feudatario fufatto studiare medicina presso l’Università di Napoli. Di lui il Dizionario Universale scrive: “Chirurgo oculista, per cura di un suo zio materno ebbe la prima educazione, e fu poi mandato a compiere gli studi chirurgici in Parigi sotto Desault, che lo ebbe come il suo più caro discepolo, applicò l’ingegno in particolare alla cura degli occhi e nel 1799 fu nominato dal governo chirurgo oculista degli Invalidi dove bene meritò dalla patria nel curare i soldati tornati d’Egitto gravemente offesi negli occhi.
Fece allora molte dotte esperienze sui ciechi nati; ma la maggiore sua celebrità gli venne dalla operazione della cataratta fatta a Porta lis, ministro de’ culti, ed a Lebrun poeta che lo immortalò nei suoi versi. Forlenza cui la chirurgia oculistica deve tanto, una sola opera ha scritto: “Considerazioni sulla operazione della pupilla artificiale (1803 in 4°). Morì per apoplessia nel 1833”
Nel febbraio del 1828 fu a Napoli ove ricevette grandi onori dall’Accademia delle Scienze ed a Roma ove operò il cardinale Doria. In sua memoria in Ruoti, fu dato il nome di vico Forlenza ove esisteva la casa dello zio. Nel “National Gallery Catalogues French School by Martin Dories London” esiste la riproduzione del quadro dipinto da Jaques-Antoine Vallin (Artist 1791-1831). “La montagna sullo sfondo vuole evidentemente rappresentare il Vesuvio. Il faro può rappresentare quello sul molo di Napoli, il compilatore non ha identificato la fontana nelle vicinanze. Firmato Vallin. Piuttosto logorato, danneggiato in fondo; la testa e le spalle sono… evidentemente unite sulla vicina tela. Presumibilmente l’artista trovò conveniente dipingere le fattezze su una piccola tela che poi ha adattato al suo ritratto completo…. L’identità è stata provata dall’incisione scritta sotto. Gli ordini e le decorazioni gli furono assegnati probabilmente qualche tempo dopo il 1807. Essi furono dipinti così approssimativamente che il compilatore non è disposto a giurare sulla loroautenticità. La striscia messa di traverso con un fiocco rosso è evidentemente quella della Legion d’Onore. Forlenza fu cavaliere della Legion d’Onore, ma non quando il quadro fu dipinto, così almeno sembra. Il cordone nero è presumibilmente quello dell’Ordine di S. Michele; Forlenza divenne cavaliere di quest’ordine nel 1828”.